LODI SEGRETA SI SVELA

Visita ai luoghi segreti della città

21 Settembre; 6 Ottobre; 26 Ottobre; 9 Novembre; 14 Dicembre

Visite Guidate alla Catterale di Lodi

21 Settembre 2024

6 Ottobre 2024

26 Ottobre 2024

9 Novembre 2024

14 Dicembre 2024

C’è una Lodi misteriosa e inviolata a cui pochi hanno avuto accesso nel corso dei secoli. Nascosta decine di passi sotto il manto stradale o esposta nel punto focale della città, ma dotata di percorsi inaccessibili e stanze inespugnabili. Luoghi rimasti segreti e finalmente svelati dall’Associazione Lodi Murata con il supporto organizzativo e logistico di Pro Loco Lodi e la disponibilità dell’Ente Cattedrale e della parrocchia di Santa Maria Assunta.

Tre turni di visita per un numero limitato di partecipanti, lodigiani interessati ad approfondire la conoscenza della propria città ma anche visitatori dal territorio circostante. Avvolti da un viaggio a ritroso nei secoli, immersi nella quotidianità di epoche lontane, emozionati dall’ingegno di maestranze antenate e dalla bellezza di scorci inattesi.


La partecipazione è aperta a tutti.

Se sei un socio Pro Loco Lodi regolarmente iscritto per l’anno 2024 la visita è gratuita dovrai solo inserire il numero della tua tessera in fase di registrazione alla visita (pulsante Registrati ).

Se non sei iscritto puoi registrati alla visita ottenendo contestualmente la tessera annuale della Pro Loco Lodi versando 15,00 Euro (pulsante Registrati).

Per vedere tutti i vantaggi dei possessori della tessera visitare la pagina: associarsi


primo turno ore

14:00

secondo turno ore

14:45

terzo turno ore

15:30

Ritrovo

Ritrovo in piazza Broletto 1 15-20 minuti prima dell’inizio della visita (turno)

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Visita
LODI DALL’ALTO DELLA TORRE CAMPANARIA

220 gradini in pietra, scalino in più o scalino in meno, conducono in cima alla torre campanaria della Cattedrale di Lodi. Per un selfie a 46 metri d’altezza, per ammirare la città da un punto d’osservazione inedito, per osservare le campane che ogni giorno scandiscono l’incedere del tempo, intitolate a parroci, vescovi e sommi pontefici. Autentico capolavoro di ingegneria cinquecentesca, il campanile attuale fu eretto nell’arco di 16 anni, dal 1539 al 1555, in seguito all’incendio della torre preesistente, perpetrato dai Lanzichenecchi nel 1522. La struttura, che non fu progettata con mera funzione ecclesiastica ma che fungeva anche da torre di avvistamento e da presidio militare, porta la firma di Callisto Piazza e si innesta con uno spettacolare equilibrio di pesi e contrappesi sulla cattedrale romanica, senza inficiarla con la sua altezza e la sua stazza. Al suo interno cela scale di raccordo che conducevano fino alla stanza del Capitano, ma anche percorsi ricavati nell’intercapedine delle mura per il passaggio delle truppe, oltre ad ambienti segreti con giacigli e focolare..

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Visita
TRA GLI ARCHI RAMPANTI FINO ALL’ALLOGGIO DELL’OROLOGIAIO

Uno di questi anfratti è posto quasi alla sommità della torre campanaria. Vi si accede aprendo una porta consumata dal tempo e dai tarli che conduce alla stanza dell’orologio, custode da secoli di un meccanismo preciso e articolato atto a scandire i rintocchi delle campane. L’attuale meccanismo di epoca ottocentesca, a carica meccanica, supplisce all’originale secentesco. Accanto alla stanza dell’orologio v’era l’alloggio dell’orologiaio, un addetto pagato dalla municipalità preposto alla sorveglianza e alla manutenzione del meccanismo di vitale importanza per l’epoca. Un giaciglio, delle coperte e un focolare - dedotto dai mattoni anneriti per l’assenza di una canna fumaria - erano le pochissime dotazioni in uso alla quotidianità di questa persona, la quale doveva dare anche l’allarme in caso di assedio alla città.

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L’IMPENETRABILE STANZA DEL TESORO

Di ben altro sfarzo era custode la stanza del tesoro, anticipata da tre porte di accesso, grate metalliche murate e un sistema di sicurezza congegnato nei minimi dettagli. Gli unici preposti ad accedervi erano due cappellani votati al segreto e un rappresentante civile della municipalità. Custodiva ricchezze materiali inenarrabili, tra cui monete, pietre preziose, cimase di pastorali, crocefissi d’oro e d’argento, codici miniati e due opere del Cicerone, il Brutus e il De Oratore.

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A RITROSO NEI SECOLI NEL CHIOSTRO CINQUECENTESCO

Mantiene ancora l’impianto tipico cinquecentesco il chiostro dei canonici, posto a lato della cattedrale e collegato attraverso il vicolo degli Sgrugni all’allora sede del mercato. Lastricata da ciottoli di fiume e ricoperta nello stadio finale da un soffitto a cassettoni, questa viuzza rimasta intatta nei secoli catapulta tutt’oggi il viandante in uno scenario quattrocentesco. Ma anche una passeggiata all’interno del chiostro dei canonici invita allo stupore e al raccoglimento, impreziosito da lapidi sepolcrali di vari vescovi, oltre alla targa marmorea con la serie cronologica dei vescovi che si sono succeduti nel capoluogo lodigiano.

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I SARCOFAGI INVIOLATI DELL’ANTICO SEPOLCRETO

Questa volta gli scalini si discendono, appoggiando il piede su mattoni consunti da antichissimi calzari. Quelli dei religiosi che avevano accesso al sepolcreto della chiesa di San Filippo, di fatto una grande catacomba con i sepolcri degli appartenenti ai vari ordini, defunti nel corso dei secoli, dove restano allestiti un altare marmoreo e lapidi con codici latini, sacelli ancora vuoti e passaggi sotterranei in parte inesplorati.

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